È una terapia a breve termine molto utilizzata per il trattamento della Depressione e mira a mettere il paziente a conoscenza della visione alterata e negativa che ha di se stesso, delle sue esperienze attuali e del suo futuro, poiché questa triade altera l’esame di realtà e da al depresso la considerazione che vada tutto male. Le tecniche cognitive consistono nel far si che il paziente regoli i propri pensieri automatici o virus mentali e riconosca le connessioni tra cognizioni affetto e comportamento, esamini le prove a favore e contro il proprio pensiero automatico e sostituisca queste cognizioni disfunzionali con altre più centrate sulla realtà. In sintesi Beck ritiene che se le persone non distorcessero la realtà con le loro interpretazioni erronee non esprimerebbero nemmeno valutazioni disfunzionali.
I pensieri depressivi più diffusi sono:
Inferenza arbitraria: pervenire ad una particolare conclusione in assenza di prove adeguate (per es. una madre impegnata a lavorare tutto il giorno che dice di sé stessa di essere una madre snaturata!).
Astrazione selettiva delle informazioni: il depresso tende a dare attenzione solo o prevalentemente agli aspetti negativi delle situazioni da lui vissute. Questo è il caso della persona che tende a vedere il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che mezzo pieno.
Ipergeneralizzazione: caratteristiche tipiche di una singola situazione vengono generalizzate in tutta la realtà esperita (es. visto che questo esame mi è andato male tutti avranno lo stesso esito).
Ingigantimento o minimizzazione: consistono nel vedere e valutare un avvenimento in modo molto lontano dalla realtà per eccesso o per difetto (es. un’automobilista che ha subito un incidente automobilistico di minima entità può concludere che ha rischiato di perdere la vita).
Personalizzazione: consiste nell’attribuire a sé stessi responsabilità di avvenimenti che sono al di fuori del proprio controllo (es. la mancanza di risposta ad un saluto può essere interpretata come una forma di critica alla propria persona senza nessun riscontro oggettivo).
Pensiero dicotomico: le esperienze di vita vengono categorizzate ai due opposti (es. uno studente dice a sé stesso: se non raggiungerò il massimo dei voti sarò un fallito).