Questo diverso gruppo di sostanze include ergotaminici e composti correlati (dietilamide dell’acido lisergico [LSD], morning glory seeds), fenilalchilamine (mescalina, “STP” [2, 5-dimetossi-4-metilamfetamina], e MDMA [3, 4-metilenediossimetamfetamina: detta anche “Ecstasy”]), alcaloidi dell’indolo (psilocibina, DMT [dimetiltriptamina]), e una miscellanea di altri composti. Sono esclusi da questo gruppo la fenciclidina (PCP) e la cannabis, con il suo composto attivo, delta-9-tetraidrocannabinolo (THC). Benché queste sostanze possano avere effetti allucinogeni, sono trattate separatamente a causa di significative differenze nei loro effetti psicologici e comportamentali. Gli allucinogeni generalmente sono assunti per via orale, anche se il DMT viene fumato e talora può anche essere fatto un uso iniettivo. Uno dei criteri generici di Dipendenza (cioè, l’astinenza) non si applica agli allucinogeni, e altri criteri richiedono ulteriori dati. È stato riportato che la tolleranza si sviluppa rapidamente riguardo agli effetti euforizzanti e psichedelici degli allucinogeni, ma non agli effetti sul sistema nervoso autonomo, come midriasi, iperreflessia, aumento della pressione sanguigna, aumento della temperatura corporea, piloerezione e tachicardia. Esiste tolleranza crociata fra LSD e altri allucinogeni (per es. psilocibina e mescalina), ma questa non si estende alla maggior parte delle altre categorie di sostanze quali la PCP e la cannabis. L’uso di allucinogeni, anche tra coloro che presentano quadri clinici che soddisfano tutti i criteri per la Dipendenza, si limita spesso a poche volte alla settimana. Sebbene soltanto negli animali sia stata dimostrata l’astinenza, sono noti chiari dati relativi al ‘‘craving’’ dopo la sospensione degli allucinogeni. A causa della lunga emivita e della durata prolungata dell’azione di molti allucinogeni, i soggetti con Dipendenza da Allucinogeni spesso passano da ore a giorni sotto il loro effetto o per recuperare da essi. Al contrario, certe sostanze artificiali allucinogene (per es., DMT) hanno un’azione alquanto breve. Gli allucinogeni possono continuare ad essere usati nonostante che il soggetto sia consapevole dei loro effetti avversi (per es., compromissione della memoria durante l’intossicazione; “bad trips”, che sono generalmente attacchi di panico; o flashbacks). Certi soggetti che usano MDMA (una sostanza di abuso artificiale con effetti allucinogeni) descrivono una sensazione spiacevole (“hangover”) il giorno dopo l’assunzione, caratterizzata da insonnia, fatica, sonnolenza, dolorabilità dei muscoli masticatori per digrignamento dei denti, perdita di equilibrio e cefalee. Dal momento che spesso sostanze adulteranti o succedanei sono smerciati come “acido” o altri allucinogeni, alcuni degli effetti avversi riportati possono essere dovuti a sostanze come stricnina, fenciclidina, o amfetamine. Certi soggetti possono manifestare reazioni comportamentali pericolose (per es., saltare fuori dalla finestra credendo di poter “volare”) in conseguenza della perdita di discernimento e di capacità critica dovuta allo stato di intossicazione. Questi effetti avversi risultano essere più comuni fra coloro che hanno disturbi mentali preesistenti.
Dott. Danilo Paglino
Psicologia Psicoterapia Alcamo